Hostage by Clare Mackintosh

Hostage by Clare Mackintosh

autore:Clare Mackintosh [Mackintosh, Clare]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SEM
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


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Passeggero 1G

Normalmente preferisco lavorare per conto mio. Presenta meno rischi (chiacchiere incaute e cose del genere) ed evita quelle discussioni a vuoto che comportano molte parole ma pochi fatti.

Alcuni lavori, tuttavia, sono troppo grandi per una persona sola.

Da anni guidavo un’organizzazione che si era separata dal gruppo ambientalista cui avevo aderito dopo la mia epifania. L’organizzazione aveva la spinta e l’energia di un movimento politico, ma senza la gerarchia o i vincoli di uno statuto e, sebbene fossimo piccoli, ci dedicavamo davvero con passione allo scopo di salvare il pianeta. Sceglievo con attenzione i membri del nostro gruppo: non volevo anticonformisti, soggetti imprevedibili, lupi solitari. Volevo persone con spirito di squadra. Volevo seguaci, non leader.

Lentamente, stavo formando il mio gregge.

Quando si tratta degli ambientalisti, i mezzi di comunicazione si basano ingiustamente su stereotipi. Ci raffigurano con i dreadlocks e la barba, i piedi nudi e le mani sporche. Dicono che viviamo di sussidi, abitiamo nei boschi, abbracciamo gli alberi. Ci prendono in giro e, così facendo, inducono abilmente la società a sottovalutare le cause per cui lottiamo. Se gli ambientalisti sono dei buffoni, allora anche l’ambientalismo deve essere considerato una buffonata.

In realtà, veniamo da tutti i ceti sociali.

Una delle mie prime reclute è stata una casalinga. Stavo amministrando un gruppo su Facebook, che all’epoca si chiamava Consigli domestici. Il contenuto era da tempo orientato verso l’eliminazione della plastica monouso e stavo iniziando a introdurre più immagini di animali, per vedere che impatto producessero. Poco dopo ho cambiato il nome in Lottiamo per il clima e l’ho fuso con il gruppo principale. In questo modo avevo già creato una comunità di oltre centomila persone provenienti da tutto il mondo.

Da soli siamo una voce debole, insieme possiamo ruggire.

Una donna aveva postato un emoji piangente sulla foto di un orso polare denutrito.

SONO ALL’OTTAVO GIORNO DEL MIO MESE SENZA PLASTICA, digitò. MI COSTA FATICA, A ESSERE ONESTA, PERÒ MI HA RICORDATO PERCHÉ LO STO FACENDO!

Sotto il suo post si sviluppò una breve conversazione.

BRAVA, CONTINUA COSÌ!

GRAZIE :) MIO MARITO ODIA LA CARTA CERATA PER AVVOLGERE I SUOI PANINI: AVETE QUALCHE ALTERNATIVA DA PROPORMI?

ALLUMINIO?

MA CERTO! CHE STUPIDA!

La casalinga parlava molto di suo marito. Evidentemente lui voleva che le cose fossero fatte in un certo modo. Compresa lei.

VISTO CHE A QUANTO PARE FACCIO RIZZARE I CAPELLI IN TESTA A TUTTI CON I MIEI COMPORTAMENTI SCANDALOSI, STAMATTINA HO PENSATO DI PROVARE LO SHAMPOO SOLIDO. AH AH!

Presi singolarmente, i suoi post si distinguevano a malapena – il gruppo contava tremila membri attivi e gli argomenti scorrevano rapidamente lungo la pagina –, ma letti con attenzione, come facevo io, costruivano un’immagine ben precisa.

QUALCUNO SA COME TOGLIERE UNA MACCHIA DI UNTO DA UNA CRAVATTA? PER FAVORE???

VA BENE SOSTITUIRE IL BURRO CON UNO SPRAY IPOCALORICO?

La sua immagine del profilo mostrava una bella bionda con un vitino da vespa. Guardando le fotografie degli anni precedenti, lei sembrava essersi rimpicciolita, sminuita dall’uomo al suo fianco in quasi tutti gli scatti, che le teneva una mano sulla spalla con aria possessiva.

Le inviai un messaggio.

CIAO! GRAZIE



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